
Passaggio generazionale: IL TRUST
- On 19 Novembre 2022
In breve: cos’è il TRUST?
E’ uno strumento con origine anglosassone, riconosciuto dal diritto italiano in virtù della ratifica della Convenzione dell’Aja e la cui validità è stata definitivamente riconosciuta dalla giurisprudenza.
In base alla predetta Convenzione, con termine TRUST si indica il caso per il quale un soggetto (il disponente, altresì detto “settlor”), attraverso un atto inter vivos o mortis causa, sottopone dei beni al controllo di un altro soggetto (“trustee” se è una persona, “trust company” se si tratta di una società) nell’interesse di un beneficiario (“beneficiary”) o per uno scopo determinato.
Permette quindi di tutelare determinati beni affidandoli ad un altro soggetto, che ha l’incarico di gestirli.
Ci troviamo di fronte ad uno sdoppiamento del diritto di proprietà: proprietario dei beni è il trustee che è anche l’unico a poterne disporre (seppure nell’interesse del beneficiario o per il fine deciso al momento della stipula); tuttavia i beni non rientrano nel suo patrimonio personale, risultando quindi inattaccabili da parte di eventuali creditori e in generale insensibili alle vicende personali, familiari, successorie e fiscali tanto del disponente quanto del trustee (cosiddetta segregazione patrimoniale).
PERCHE’ IL TRUST PUO’ ESSERE CONSIDERATO UNO STRUMENTO DI RICAMBIO GENERAZIONALE?
Con il Trust, l’imprenditore può affidare a soggetto (trustee) il compito:
– di gestire il patrimonio aziendale nell’interesse dei successori (beneficiaries)
– e di trasferirlo a questi al termine di un certo periodo, in base a determinati criteri.
In questo modo, possono essere individuati prima coloro che subentreranno nell’azienda, rinviando a data successiva il loro effettivo subentro.
Inoltre si presta a pianificare il passaggio generazionale dell’azienda in chiave prospettica, perché molto flessibile, e adatto a preservare l’unità dell’impresa e le decisioni del disponente, lasciando il controllo dell’azienda all’imprenditore.
VANTAGGI (rispetto al Patto di Famiglia):
- la segregazione del patrimonio affidato al trustee, assicura che l’utilizzo dello stesso sia per gli obiettivi per i quali il trust è stato istituito, separandoli dalle vicende patrimoniali del disponente, del trustee e del beneficiario, da qui una sorta di natura “protettiva”;
- al trustee vengono assegnati poteri che possono essere diversificati;
- permette che il controllodell’azienda sia dell’imprenditore: può controllare la meritevolezza dell’attribuzione dell’azienda o delle partecipazioni in favore di uno preciso beneficiario e adattare periodicamente le determinazioni assunte al tempo della redazione dell’atto istitutivo al mutare delle circostanze, il tutto senza cambiare l’atto che definisce la pianificazione patrimoniale;
- accerta che la volontà del disponente di devolvere la ricchezza familiare sia affidata ad un soggetto terzo (il trustee), imparziale rispetto agli interessi dei familiari, per tutto il tempo voluto dal disponente.
E’ doveroso far presente che il TRUST è uno strumento molto complesso, anche per l’assoggettamento ad una legge straniera.
Si comprende perché per assistere l’Imprenditore e la sua famiglia nel ricambio generazionale, occorrono chiarezza, pianificazione e competenze. Agire con un pool di professionisti (consulenti patrimoniali, commercialisti, avvocati, notai, business coach) è il modo più efficace per raggiungere gli obiettivi a tutela del patrimonio familiare, con il giusto coordinamento di tutte le fasi della transizione
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